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“La libertà passa di qui” di Stefano Mondini, in scena fino all'11Dicembre, apre la stagione del Teatro Accènto

Pubblicato da postontheatre su 28 Novembre 2011, 20:27pm

Tags: #Recensioni

la-liberta-passa-da-qui.jpg-799460.jpgdi Luca Nigro

Infondere forza a coloro i quali non vedono una via d’uscita dalle loro preoccupazioni e dai loro guai è uno dei gesti più nobili che si possano attuare in teatro come nella vita. Trasmettere un messaggio di speranza è uno degli intenti dell’opera “La libertà passa di qui”, scritta e diretta dall’attore, doppiatore e regista Stefano Mondini, che si prefigge anche lo scopo di mostrare una realtà distante ed aspra seppur contemporanea, dalla quale trapela con forza un intenso insegnamento a non lasciarsi sopraffare dalle difficoltà in cui si può incappare lungo il cammino della vita.

La rappresentazione teatrale, creata dallo stesso regista Stefano Mondini, meglio conosciuto per aver prestato la voce ad attori del calibro di Patrick Swayze, Danny De Vito e al Direttore Seymour Skinner della serie animata “I Simpson”, racconta la storia di sei giovanissime ragazze detenute in un carcere di minima sicurezza di Los Angeles, le quali entrano a far parte di un programma di recupero gestito da una professoressa nordirlandese da poco colpita da un lutto familiare, Beth O’Neal, cugina della direttrice dell’istituto. Attraverso l’insegnamento di eventi storici e la condivisione di vicende personali, tra le allieve e la professoressa si instaurerà un legame molto intimo e profondo, nel quale il rispetto e la stima sfociano naturalmente nell’affetto e nell’amicizia.

La bella storia ideata da Mondini è ben strutturata, la sua regia è attenta, molto meticolosa ed esaltata dall’interpretazione corale di un cast interamente al femminile. L’interpretazione di Beth è affidata alla straordinaria Sabrina Duranti, molto nota per aver doppiato Christa Miller nel telefilm “Scrubs”, la cui passione rende il personaggio reale e conquista empaticamente il pubblico. L’altra attrice di rilievo è Maria Teresa Pintus, estremamente convincente nel ruolo della direttrice dura ma prodiga di attenzioni verso le ragazze che si trova a dover sorvegliare. Il gruppo di giovani attrice e ballerine, molto attente e brave a sopperire alla mancanza di esperienza con il talento e l’entusiasmo, ha dimostrato il suo valore inscenando coreografie hip-hop nient’affatto semplici. Il lieto fine, magari un po’ scontato, era d’obbligo per concludere questa pièce e per proiettare lo sguardo degli spettatori verso un orizzonte di sognante speme.

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